terça-feira, 4 de maio de 2010

Le nove regole di Bernbach sulla pubblicità

1. "La verità non é verità fin quando la gente non ti crede; e la gente non può crederti se non sa cosa stai dicendo; e non può sapere cosa stai dicendo se non ti sta ascoltando; e non ti ascolterà mai mai se non sarai interessante.

E non sarai mai interessante se non dirai le cose in modo fresco, intelligente e fantasioso".

2. "In comunicazione, la familiarità genera apatia".

3. "Sii provocativo. Ma assicurati che gli stimoli nascano dal prodotto stesso.

Non é giusto mettere un annuncio di un uomo a testa in giù solo per attirare l'attenzione. 

E' giusto mettere un uomo a testa in giù per dimostrare che il prodotto impedisce alle cose di cadergli dalle tasche".

4. "Il nostro lavoro consiste nello sconfiggere quel tipo di abilità che mette in luce noi stessi invece del prodotto. Il nostro lavoro consiste nel semplificare, nell'eliminare ciò che non é pertinente, nello strappar via le erbacce che soffocano il messaggio del prodotto".

5. "Posso mettere su una pagina l'mmagine di un uomo che piange, ed é soltanto l'immagine di un uomo che piange. Oppure posso mettere la stessa immagine in modo che faccia venire da piangere. La differenza sta nell'abilita creativa: quella cosa intangibile di cui il mondo degli affari diffida".

6. "Se prendi posizione nei confronti di qualcosa, troverai sempre chi é con te e chi é contro di te. Se non prendi posizione su nulla, non troverai nessuno contro ma neanche nesssuno con te".

7. "Usa per lavorare il linguaggio che usi per vivere".

8. "Adatta la tecnica all'idea, non l'idea alla tecnica".

9. "Non fare perdere tempo a che ti legge".